mercoledì 4 gennaio 2012

O’in:NABA #03: Beata Fransson, Yusuke Nishimura e Paolo Inverni


Le grandi prove dello spirito e le innumerevoli piccole

Il 17 marzo 2010 i tre artisti Beata Fransson, Yusuke Nishimura e Paolo Inverni hanno tenuto insieme una open lecture, terzo episodio del ciclo O’in:NABA, nato dalla collaborazione dell’associazione O’ con Michele Porcu. Durante la lecture, i tre artisti hanno presentato alcuni loro lavori, e in particolare quelli svolti durante la residenza nel programma O’A.I.R., esposte nella mostra collettiva ‘Le grandi prove dello spirito e le innumerevoli piccole’  che si è tenuta nella sede di O’dal 15 marzo al 3 aprile 2010.


Beata Fransson (1977), vive e lavora in Stoccolma. Traendo spunto dall’idea di Roland Barthes, per cui la fotografia non è mera rappresentazione del reale ma ha la capacità di ridurre visivamente l’oggetto fotografato ed allo stesso tempo di infondergli un significato ‘universale’, l’artista produce oggetti e installazioni in un processo di continua investigazione sul medium e sul senso di fotografia.
A Milano, ha fatto dell’esplorazione della città un mezzo per esprimere il suo rapporto con l'immagine fotografica. Nell'atto di indagare un territorio sconosciuto, utilizzando la macchina fotografica come un’estensione dell’occhio, Beata svela gli aspetti di ciò che la circanda. Rivela così ciò che è manifesto e ciò che resta segreto, come un prolungato spazio vuoto che adopera per la sua immaginazione.

Yusuke Nishimura (Okayama 1981) vive e lavora a New York. I suoi lavori, sviluppati con tecniche analogiche e digitali, indagano il concetto di immagine al confine tra pittura e fotografia, elaborando concettualmente le caratteristiche di spazio e tempo proprie al linguaggio fotografico. Nel progetto sviluppato a Milano, Yusuke esplora l'idea del tempo in relazione ad un luogo preciso (lo spazio di O’ durante la sua permanenza). Visualizzando in un’immagine lo spazio in due diversi momenti accaduti in passato, l’artista intende suggerire come la nostra comprensione del presente venga in qualche modo dettata dall’esperienza di ciò che è trascorso.

Paolo Inverni (Savigliano 1977) vive e lavora a Torino. Utilizza linguaggi ed elementi differenti – pellicola, suono, fotografia, video, linguaggio verbale – in accordo alla natura intrinseca del progetto affrontato. ‘Opera per piccole aggiunte e giustapposizioni sul confine estremo tra strutture e formati, su quegli snodi non-detti nella narrativa per immagini. [...] Una dimensione silenziosa si svela a fianco di dettagli inosservati e di svolte visive solitamente trascurate’, come scrive Daniela Cascella. La ricerca di Inverni si focalizza sull’aspetto della memoria umana, sul rapporto tra il presente e il passato vissuto da persone in contesti e in posti differenti.
Per il lavoro svolto durante la residenza in O', si è fatto guidare dalle suggestioni della Milano raccontata da Luchino Visconti in 'Rocco e i suoi fratelli', da una registrazione degli anni trenta delle campane del Duomo, dagli aneddoti relativi alla città raccolti nel corso della residenza.
I tre artisti hanno inoltre tenuto dal 15 marzo al 3 aprile 2010 nella sede di O’ la mostra collettiva ‘Le grandi prove dello spirito e le innumerevoli piccole’ con le opere elaborate durante la residenza nel programma O’A.I.R..

O’
via Pastrengo 12, 20159 Milano
http://www.on-o.org/

Nessun commento:

Posta un commento