giovedì 5 maggio 2011

MP - LA CASA DELL'ARTISTA - A.A. 2010/2011 - programma del laboratorio



Presentiamo il programma del laboratorio di tesi di Architettura degli Interni III,  tenuto con la collaborazione della storica dell'arte Maria Elena Minuto nell'A.A. 2010/2011


“I think more about metaphoric voids, gaps, left over spaces, places that where not developed… for example, the places where you stop to tie your shoelaces, places that are just interruptions in your daily movements. These places are also perceptually significant because they make a referente to movement space. It was about something other than the established architectural vocabulary, without getting fixed into anything too formal”. Gordon Matta-Clark, 1974

Premessa
Raffigurato attraverso le immagini pittoriche e fotografiche, descritto con le parole, immaginato con il pensiero e interrogato dall’architettura, lo spazio che ci circonda ha sempre prodotto nell’essere umano una forte suggestione. Ogni cultura ne ha sviluppata una propria concezione, una personale iconografia con cui rappresentarlo e un peculiare modo di entrare in contatto con esso.
Questo corso, nel tentativo di indirizzare lo studente verso l’elaborazione di un proprio spazio simbolico, teorico ed operativo, intende attraversare il secolo scorso sulla strada che attorno al concetto stesso di spazio l’arte contemporanea ha tracciato.
Caduti i paradigmi tradizionali come la supremazia del soggetto cartesiano in rapporto ad un oggetto di visione e l’egemonia dell’impianto prospettico rispetto all’elaborazione di una composizione figurativa, in che modo può essere raccontato, analizzato e rappresentato lo spazio nel contemporaneo?
Questo corso intende ripercorrere storicamente, socialmente ed antropologicamente l’evoluzione di un simile processo durante il XX secolo ed aprire un dibattito sullo stato attuale del linguaggio dell’arte e dell’architettura in rapporto ad esso.
Per queste ragioni e temi annunciati, accanto al docente/architetto progettista (Michele Porcu) si avrà per l’intero corso il contributo strutturale di una storica dell’arte (Maria Elena Minuto), referente continuo per tutte le questioni riguardanti l’arte e gli artisti.

Struttura del corso
Il corso annuale porta all’elaborazione della tesi di laurea di primo livello in Design, con un progetto di Architettura di Interni.
Il corso si sviluppa attraverso lezioni teoriche, lezioni critiche e dibattiti intorno ad alcuni esempi di opere d’arte o d’architettura, open lecture di ospiti esterni – tra le quali si segnalano quelle della serie “O’in:NABA” avviata già nel precedente anno accademico e nata dalla collaborazione con O’ / organizzazione non profit per la promozione delle ricerche artistiche – esercitazioni ex-tempore su alcune questioni nodali del progetto di architettura, revisioni dei progetti e seminari collettivi di presentazione e discussione.
Il corso prevede due fasi, delle quali la prima con durata più breve è da considerarsi propedeutica alla seconda.

1. Prima esercitazione: “La casa dell’architetto”
Nel primo periodo del corso (da inizio novembre a metà dicembre), verrà assegnata una prima esercitazione di carattere prettamente didattico e analitico della durata di tre settimane, allo scopo di avvicinamento, conoscenza reciproca, test delle conoscenze e capacità.
A ogni studente verrà abbinata una casa simbolica dal significato straordinario: l’appartamento o villa progettata da un architetto dell'ultimo secolo (dai maestri del Movimento Moderno ad alcuni contemporanei) per se stesso. Utente/madre e committente/padre si identificano, con rischio di corto circuito, autocompiacimento, volontà di esposizione in forma di casa/manifesto del proprio pensiero.
Nella realtà sembra prevalere un tono dimesso e semplificato rispetto ad altre opere degli stessi autori.
Gli studenti dovranno analizzare, ridisegnare e fare un modello di queste abitazioni.
Il tutto dovrà essere raccolto in un album su carta, e dovrà essere preparata una presentazione a video che verrà esposta collettivamente a metà dicembre in aula.

2. Tesi di laurea: “La casa dell’artista”
Proviamo, quasi fosse un gioco, a immaginare un’affinità elettiva tra artisti e architetti, e a stabilire un rapporto agendo dall’esterno, osservatori con licenza di modificare forme preesistenti per renderle insieme spazi privati e pubblici, luoghi dell’abitare e dell’esporre.
Cosa accade nel momento in cui una struttura architettonica, progettata in origine come intimo microcosmo, diviene un luogo collettivo e un centro di trasmissione culturale? Possono degli edifici realizzati e fortemente caratterizzati da architetti divenire lo spazio ideale, autobiografico e sperimentale di un artista?
Ciascuno studente scegliendolo da una lista di suggerimenti, potrà individuare un artista contemporaneo che diventerà il proprio committente virtuale, e immaginare un luogo in grado di conservare, esporre e valorizzare le sue opere. Analizzando con attenzione il lavoro dell’artista attraverso una mirata e approfondita ricerca bibliografica, e dunque mediante una ricostruzione di natura essenzialmente filologica, lo studente sarà invitato a individuare un tema portante che potrà divenire il nucleo concettuale dello spazio abitativo. Con il progetto si vuole determinare un contatto fluido e dinamico tra la dimensione dell’Arte e il linguaggio architettonico di un’opera esemplare della modernità, il complesso di Luigi Moretti in Corso Italia a Milano, attraverso la sua trasformazione spaziale interna.
La relazione e il confronto che verranno a crearsi tra l’opera dell’artista in questione e l’architettura scelta per ospitarla, aprirà inevitabilmente la riflessione riguardo l’importanza di pensare un ambiente architettonico in termini processuali, come un organismo potenzialmente soggetto, nel corso del tempo, a tutta una serie di alterazioni.
Attraverso la decodifica in termini fisici e concettuali di spazi architettonici già esistenti con una loro specificità in termini di linguaggio e intenzioni, si vuole offrire allo studente l’occasione di interrogarsi sulla natura del transito di questi ambienti da scenari domestici a occasioni spaziali di fruizione pubblica, e su tutte le possibilità espressive, percettive e cognitive che possono scaturire dalla creazione di spazi “inattesi”.
Si apre qui un altro capitolo di natura metodologica e concettuale fondamentale e ancora non sufficientemente definito, il rapporto tra architettura in senso lato e architettura d’interni come campo con una possibile autonomia disciplinare, pratica progettuale e teorica distinta.
Si vogliono smascherare le ambiguità nascoste dietro i termini, e le prassi didattiche e professionali sottese, per cercare di capire l’identità e la specificità del progetto di interni, e anche la sua possibilile carica disvelatrice e il suo potenziale spaziale.
Per ipotizzare quale effetto potrebbe scaturire dall’incontro di opere d’arte e realizzazioni architettoniche, e dalla contestualizzazione dell’intervento artistico all’interno di un’atmosfera intima e protetta, siamo partiti da una domanda: esiste un luogo effettivo, uno spazio ideale per l’Arte? E per l’Artista?
Un simile interrogativo nasce dalla volontà di pensare l’arte e l’architettura come due dimensioni complementari e necessarie alla produzione e alla creazione di realtà nuove.
La casa dell’artista, dunque, ha la fisionomia di un racconto sperimentale che si sviluppa di continuo attraverso l’elaborazione di una serie di ipotesi progettuali in grado di trasmettere l’impronta del passaggio e della trasformazione lungo l’andare del tempo e nello spazio illimitato di un’idea.

Elaborati di tesi
Ogni materiale tradizionale e sperimentale potrà essere utilizzato dagli studenti a partire dal processo di definizione del tema correlato al committente/artista scelto, fino al progetto di trasformazione dello spazio interno di uno degli edifici di Moretti.
Particolare importanza in questo senso rivestiranno le ricerche sugli autori e le opere.
Si chiederà di lavorare il più possibile con strumenti tradizionali e spesso trascurati, quali il disegno e schizzo a mano libera e i modelli di studio anche concettuali e non solo rappresentativi nelle fasi del processo progettuale, per poi arrivare anche a visualizzazioni virtuali e video.

Blog
Strumento di collaborazione, discussione e diffusione all’interno del gruppo e di relazione con l’esterno sarà il Blog, già attivato nel corso dell’anno accademico precedente e in fase di continuo perfezionamento.
http://naba-design-micheleporcu.blogspot.com/

Bibliografia
n.b. durante l’anno accademico la bibliografia verrà ampliata e dettagliata. Saranno inoltre elaborate dispense con selezione di testi, messe a disposizionedegli studenti presso la Biblioteca NABA

Architettura

Manuali di Storia dell’Architettura Moderna e Contemporanea:
- Renato De Fusco, Storia dell’Architettura Contemporanea, Editori Laterza, Roma-Bari, 2007 (I ed. 1974, riveduta e corretta fino all’edizione del 2000)
- Neil Spiller, Visionary Architecture. Blueprints of the Modern Imagination, Thames & Hudson, London, 2006

Critica, Teoria e Poetica:
- Bruno Zevi, Saper vedere l'architettura. Saggio sull'interpretazione spaziale dell'architettura,
Einaudi, Torino, 2009 (I ed. 1948, successivamente riveduta e corretta)
- Gio Ponti, Amate l’Architettura, Rizzoli, Milano, 2008; ed. originale: Amate l’Architettura, Vitali e Ghianda, Milano, 1957
- Jean Baudrillard, Jean Nouvel, Les objects singulier. Architecture et philosophie, Calmann- Lévy, Paris, 2000; trad. it, Architettura e nulla. Oggetti singolari, Electa, Milano, 2003
- Anthony Vidler, The Architectural Uncanny, Massachusetts Institute of Technology, Cambridge 1994; trad. It, Il perturbante dell’architettura, Einaudi, Torino, 2006
- Rem Koolhaas, Junkspace, Quodlibet, Macerata, 2006
- Anthony Vidler, Warped Space, Massachusetts Institute of Technology, Cambridge 2000; trad. It, La deformazione dello spazio, PostmediaBooks, Milano, 2009
-Riviste di architettura dal 1990 al 2010, tra le italiane in particolare Domus e Abitare

Per la prima esercitazione “La casa dell’architetto”:
- Gennaro Postiglione (a cura di), One hundred houses for one hundred european architects of the twenteth century, Taschen, Köln, 2004, ed it. Cento case per cento architetti, Taschen, Köln, 2007

Arte

Manuali Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea
- Hal Foster, Rosalind Krauss, Yve-Alain Bois, Benjamin H.D. Buchloh, Arte dal 1900, Zanichelli, 2006 (pp.470-474; 492-495; 534-544)

Critica e Teoria
- Denys Riout, Qu’est-ce que l’art moderne?, Éditions Gallimard, Parigi 2000; trad.It, L’arte del ventesimo secolo, Einaudi, Torino 2002
- Hal Foster, The Return of the Real, Massachusetts Institute of Technology, Cambridge 1996; trad.It, Il ritorno del reale, PostmediaBooks, Milano 2006 (pp. 51-67)
- Rosalind E. Krauss, L’originalità dell’avanguardia, Fazi, Roma 2007 (pp. 269-297)
- Erwin Panofsky, Die Perspektive als Symbolische Form, in Vortrage der Bibliothek Warburg, 1927; trad. It, La Prospettiva come Forma simbolica, Abscondita, Milano 2007

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